Guida all’isola dei falchi

Il Museo Multimediale Torre San Vittorio

L’isola che ospita Carloforte fu chiamata Hieracon Nesos dal geografo greco Tolomeo, Enosim dai fenici e Accipitrum Insula dai romani. Ovvero “isola dei falchi” (o degli sparvieri), inteso come rapaci in genere. Solo intorno al 1240 venne ribattezzata Isola di San Pietro. Visitare il Museo Torre San Vittorio è il primo passo per chi vuole conoscerla, viaggiare nel tempo e scoprire la storia di Carloforte. Grazie ai suoi schermi touch-screen e 3D, è possibile vedere come si è formata l’isola dei falchi milioni di anni fa e come nei secoli è stata colonizzata a partire dai nuragici per continuare con i popoli del Mediterraneo (fenici, punici e romani) sino all’arrivo dei fondatori di Carloforte, originari di Pegli (Genova), giunti dall’isola di Tabarka, in Tunisia, nel 1738. 
Il Museo è dentro un suggestivo fortino difensivo del 1768 diventato Stazione Astronomica nel 1898, oggi dismessa. Il tour, in italiano e in inglese, dura 50 minuti e termina sulla terrazza, da cui si gode di uno splendido panorama. Il Museo dista meno di 1 km dal centro, proseguendo in via dei Battellieri (sulla sinistra arrivando con il traghetto), è raggiungibile a piedi e non dispone di parcheggio auto. Aperto nei week-end in primavera e in estate, non è accessibile alle persone con mobilità ridotta.

                                                                                                          Maria Simeone