Martedì 4 novembre, con un omaggio a Nunzia Boccone, iniziano i corsi della LUC

Martedì 4 novembre, con un omaggio a Nunzia Boccone, iniziano i corsi della LUC

Sabato 8 novembre proiezione del documentario “Sardegna segreta” per l’inaugurazione del corso di archeologia

“La Sardegna custodisce i resti spettacolari di una civiltà che fiorì durante l’età del Bronzo, tra il 1800 e l’800 a.C. Questa civiltà potente e prospera inventò un nuovo tipo di monumento: torri alte 30 metri chiamate “nuraghi”, antichi santuari dedicati al culto delle acque oltre ai pozzi sacri e alle Tombe dei Giganti. La sua eredità consente di continuare a esplorarla. Chi erano gli abitanti dei nuraghi? Qual era il loro stile di vita, le loro credenze? In questo eccezionale documentario molti archeologi e scienziati raccontano come stanno lavorando per svelare i segreti una delle culture più interessanti del Mediterraneo”, sostengono i produttori del film-documentario Sardegna segreta, il mistero dei nuraghi. Un capolavoro che finora è andato in onda solo all’estero ed è stato presentato in prima nazionale a Villagrande Strisaili per il Festival Itacà.

Sabato 8 novembre alle 15.30 all’Exme, in occasione dell’inizio del corso di archeologia, la Libera Università di Carloforte invita all’eccezionale proiezione di questo documentario, che ha già raggiunto più di 4 milioni di spettatori in Francia e Germania, diretto da Thomas Marlier. Sardegna segreta, il mistero dei nuraghi è una coproduzione di Gedeon Programmes, ARTE France e INRAP (Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Preventiva) con la partecipazione di Histoire TV, il supporto del Centro nazionale per il cinema e le immagini d’animazione E Procirep- Società dei Produttori e Angoa, in collaborazione con SBS-TV e Česká Televize. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti, la durata 90 minuti (versione in italiano con sottotitoli in sardo), la presentazione a cura di Susanna Lavazza, presidente della LUC, e dell’archeologo Pier Vitiello, che da sabato prossimo condurranno gli incontri di archeologia, ogni sabato dalle 15.30 alle 16.30.  

Gli altri corsi, gratuiti e organizzati con patrocinio del Comune di Carloforte, per l’anno 2025/26 sono: poeticità (letture di poesie o testi musicali, vite di poeti e cantautori) dal 4 novembre, ogni martedì dalle 18 alle 19, con la scrittrice e poetessa Serena Pellerano, e SvelArte, dieci incontri con il professor Massimo Lumini, architetto, ricercatore e docente di storia dell’arte. Il corso include una visita guidata e un laboratorio sui colori. E’ aperto a tutti, non avrà cadenza settimanale, si terrà da venerdì da venerdì 9 gennaio 2026, dalle 17.30 alle 19.30.
Gli incontri sono aperti a tutti, senza limiti di età, formazione, provenienza e proseguiranno fino a Pasqua presso l’Exme. Per iscriversi basta la tessera annuale socio LUC (20 €), che dà diritto a partecipare a tutti i corsi (info: liberauniversitacarloforte@gmail.com).
Specifica Serena Pellerano, che tiene il corso di poeticità da un lustro: “Quest’anno formula del corso seguirà i passi di quello precedente: proporrò argomenti a cui attenersi per la ricerca delle poesie, ma con la variante di un viaggio virtuale intorno al mondo in cui, tramite un simbolico biglietto aereo, voleremo verso un Continente specifico in cui scovare i poeti più rilevanti. Per il primo incontro, martedì 4 novembre, il tema sarà l’Universo, in memoria della nostra affezionata iscritta Nunzia Boccone che ha lasciato un vuoto incolmabile nel nostro gruppo”.

Spiega Massimo Lumini: “SvelArte è un percorso di educazione allo sguardo che attraverso incontri tematici e laboratori. Aiuta a superare la soggezione verso l’arte e a “imparare a vedere davvero”.

Un viaggio dentro la pittura, le sue tecniche e i suoi simboli — dai segreti di bottega alle grammatiche della luce e del colore — per leggere con consapevolezza le opere di ogni epoca, dalla preistoria al contemporaneo.

Il corso si concluderà con una visita guidata finale. SvelArte restituisce all’osservazione il suo valore vivo e poetico: vedere non solo con gli occhi, ma anche con la mente e con il cuore”.

Guido Lussu