A rischio tonni e tonnare

A rischio tonni e tonnare

Un convegno sabato 24 maggio per la candidatura Unesco

Con “Aspettando il Girotonno” quest’anno la più importante kermesse per Carloforte si è aperta una settimana prima e proseguirà fino al 2 giugno. Un appuntamento parla del tonno come animale da rispettare e della sua pesca, praticata sull’isola da secoli. Domani, sabato 24 maggio alle 10.30 all’Exme si terrà “Le tonnare, patrimonio di cultura e tradizione millenaria: la candidatura UNESCO”, un convegno per raccontare il valore storico, economico e culturale delle tonnare e il loro percorso verso il riconoscimento come Patrimonio Mondiale dell’umanità. Interverranno i più importanti autori di ricerche scientifiche sul Thunnus Thynnus: il biologo marino Antonio Di Natale segretario generale della Fondazione Acquario di Genova, già consulente in 65 Paesi, e Pierantonio Addis, professore associato del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente all’Università di Cagliari. Tra gli altri, ci saranno anche il sindaco di Carloforte Stefano Rombi e Giuliano Greco, procuratore generale presso Carloforte Tonnare P.I.A.M.

Le stesse tonnare hanno accolto l’altro giorno la visita del ministro all’agricoltura e alla pesca Francesco Lollobrigida che ha siglato un protocollo della Coldiretti per il marchio “promosso dai pescatori italiani”. «Il marchio è un ulteriore metodo di identificazione di una produzione, di un processo che ha dietro di sé sicurezza, lavoro, rispetto per l’ambiente, rispetto per le norme, il nostro sistema Italia» ha sottolineato il ministro.

Ieri Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha scritto in una nota «L’accordo siglato a Carloforte e promosso da Coldiretti pesca per la creazione della prima filiera ittica completamente italiana, che certifica la garanzia dell’origine nazionale del pescato, rappresenta un traguardo storico, che dimostra l’impegno del governo Meloni e del ministro Francesco Lollobrigida nel valorizzare le eccellenze del nostro territorio e sostenere un settore strategico come la pesca. Di grande valore simbolico la scelta di Carloforte, che coinvolge direttamente i pescatori sardi.

E’ la prova tangibile di come le istanze della Sardegna e del Sulcis siano al centro dell’agenda politica nazionale. Finalmente, il comparto ittico, ed in particolar modo la pesca del tonno rosso, ricevono l’attenzione che meritano, con un progetto che punta a ridurre la dipendenza dall’estero, garantire tracciabilità e qualità dei prodotti e rafforzare l’economia locale, con una attenzione particolare alle marinerie di Carloforte, Calasetta, Portoscuso, Sant’Antioco, Sant’Anna Arresi e Teulada, che rappresentano in Sardegna un numero importante di tutto il settore della pesca». Infine ha parlato di “Sulcis come protagonista di un rilancio economico sostenibile e duraturo”.

Di sostenibilità nel Sulcis Iglesiente si deve occupare nei prossimi mesi il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin visto che sono saliti a nove i mega impianti offshore sottoposti al MASE attorno all’isola di San Pietro, per un totale di circa 500 pale eoliche. Il più recente ha fatto richiesta di allaccio un mese fa, 55 aerogeneratori. Il più vecchio e prossimo alla valutazione di impatto ambientale, l’Ichnusa Wind Power, ha iniziato l’iter nel 2020 e prevede 42 pale alte circa 300 metri assiepate lungo 30 km per 10 km in mare proprio sulle rotte dei tonni e dei falchi della Regina, al largo di Portoscuso, dove arriveranno i cavidotti. Le comunità locali, i sindaci, i pescatori, le associazioni ambientaliste come Italia Nostra, Lipu e Grig hanno già espresso preoccupazione e contrarietà. “I danni per i pesci e gli uccelli migratori, ma anche per la sicurezza della navigazione, la pesca, il paesaggio, il turismo, la salute e l’economia locali saranno irreversibili” sostengono i rappresentanti del Comitato No speculazione energetica Carloforte, che dal 31 maggio al 2 giugno avranno un banchetto sul lungomare per informare turisti e locali e riportano nelle osservazioni al MASE anche ricerche del biologo marino Antonio di Natale, considerato il massimo esperto in materia, presente domani all’Exme. L’Ichnusa Wind Power, ha alle spalle la Divento che a sua volta ha come principale azionista proprio lo Stato: Eni Plenitude e Cassa depositi e prestiti, oltre a una piccola percentuale della danese CIP. Quale sarà il futuro delle tonnare?

Guido Lussu