Solstizio d’estate tra diari e poesie

Solstizio d’estate tra diari e poesie

Un 21 giugno all’insegna della cultura

L’estate sull’isola di San Pietro inizia con la cultura: sabato 21 giugno alle 19.15 la Pro Loco ospita la presentazione del diario di viaggio di Alan Ross  “Il bandito sul piano del biliardo: Carloforte e l’isola di San Pietro” del 1952. La traduzione dall’inglese, l’introduzione e la cura del libro, che ha come sottotitolo “Viaggiatori stranieri e italiani in Sardegna e nell’isola di San Pietro” sono di Giorgio Ferraro Battantier. Subito dopo, nel Giardino di note si apre la XXI edizione del reading di poesia “Le isole si accendono” promossa dall’associazione Botti du Shcoggiu.

 “Questo libro che nasce da un progetto quarantennale” sottolinea Giorgio Ferraro Battantier, “dal mio desiderio di tradurre dall’inglese il diario di viaggio di un autore che venne in Sardegna a metà del secolo scorso e dedico’ a Carloforte una ventina di pagine.”

L’opera si divide in due parti: molto interessante l’introduzione che narra 200 anni di viaggiatori in Sardegna, dal 1778 al 2015 circa. Per ogni autore Battantier segnala quale si sia fermato nell’isola madre e quale si sia spinto su quella di San Pietro, con particolare attenzione all’ argomento delle tonnare. La foto di copertina è tratta da un disegno delle colonne del 1857 di Alberto Ferrero conte della Marmora. All’interno ulteriori immagini d’epoca in bianco e nero. 

 “Le isole si accendono” invece ha avuto origine nel 2004. Nata grazie al poeta Mimmo Grasso, originario di Procida, che ha lanciato un appello a tutte le isole del Mediterraneo, questa manifestazione è dedicata ad autori anche emergenti o sconosciuti, e poesie. Oggi la comunità più presente rimane quella Carlofortina.

“Anche quest’anno la partecipazione è alta” spiega la direttrice artistica dei Botti du Shcoggiu Susanna Mannelli, “ci saranno da interpretare trenta poesie inviate da ventiquattro autori, cercando di rimanere nei tempi della scaletta”.

I testi saranno letti da Francesca Garau, Elisa Zedda, Angela Maria Plaisant e Susanna Mannelli con il commento sonoro di Matteo Stefanelli e Matteo Gallus. 

 “Negli ultimi anni avevamo creato un workshop con i ragazzi della prima e seconda media per spronare i ragazzi ad esprimersi in versi ed è emersa una splendida capacità di esplorazione della parola al di là degli stereotipi”.

Il giorno del solstizio è simbolico poiché segna l’inizio dell’estate e rappresenta la rinascita. Durante l’apertura ci sarà la lettura condivisa di un testo comune. Quest’anno sono stati scelti i “Versi senza casa” di Marwan Makhoul.  Una pergamena passata tra il pubblico formerà un testo collettivo. Poi, come di consueto, si giungerà alla distribuzione di un pizzico di sale sul capo e alla condivisione di pane e vino. La serata si concluderà scrivendo pensieri su pezzi di carta da inserire in una bottiglia che simbolicamente verrà affidata al mare. Una ritualità collaudata ormai da ventuno edizioni, ricca di simbolismo e gesti poetici, che coinvolge anno dopo anno sempre più partecipanti.

Serena Pellerano