Carenza di case a Carloforte
Con il decreto Santanché nuove regole per gli affitti brevi: cosa potrebbe cambiare
“Carloforte: cercasi casa” non è solo un gruppo Facebook con 3.645 membri, molto frequentato da chi programma le vacanze sull’isola di San Pietro. E’ anche un’invocazione, un’impresa, una vero e proprio terno al lotto se la si cerca in affitto tutto l’anno. In linea con il resto d’Italia, soprattutto con le località turistiche, anche a Carloforte si preferisce lasciare appartamenti e campagne vuoti piuttosto che favorire le residenze stabili au paize. “Le affitto la casa ma deve liberarla entro giugno”, “Affitto a prezzo di mercato, però la casa è in vendita: le dò un preavviso di tre e mesi e deve andarsene” sono le frasi ricorrenti per chi vuole farsi una famiglia o essere indipendente dai genitori o deve venire a vivere qui per motivi di lavoro. Una instabilità che non favorisce certo il contrasto al calo demografico. Ancor peggio per i lavoratori stagionali: al massimo trovano un posto letto al costo che fino a pochi anni fa veniva praticato per un intero appartamento in paese.
Si chiama gentrificazione e ne sono vittima soprattutto gli abitanti delle metropoli a grande vocazione turistica come Barcellona, Lisbona, Cagliari: il centro storico diventa un grande alveare di airbnb e le città si svuotano, perdono l’anima. I prezzi delle case schizzano, ma rimangono vuote o accolgono solo chi è di passaggio.
In proporzione, sta accadendo in molti centri della Sardegna. Anche se pare che il turismo stanziale questa estate abbia segnato un -20%, quindi dovrebbe convenire affittare tutto l’anno, il fenomeno non accenna a placarsi. Complice le leggi italiane che non tutelano i piccoli proprietari da affittuari inadempienti. Questa estate alcuni titolari di seconde case, che di solito affittano in nero con tanto di pubblicità online, si sono lamentati perché i ricambi sono molto veloci (difficile che qualcuno si conceda un mese di vacanze nello stesso luogo) e talvolta hanno subito danni anche dai turisti di passaggio. A questo caos dovrebbe rimediare la legislazione regionale e italiana, magari prendendo esempio da quanto fatto all’estero, in Spagna in particolare. La bozza di decreto legge sulle locazioni brevi della ministra Daniela Santanché minaccia multe salate per chi non si mette in regola, in particolare per chi affitta meno di due notti di seguito e più di due case. Eppure, anche se venisse approvato, non muterebbe il fenomeno della penuria di alloggi per chi non ha i soldi per accendere un mutuo. “E’ un mondo per ricchi” dice Monica sconsolata. “Ho 40 anni, una figlia, non ho un contratto a tempo indeterminato e pur avendo messo via dei risparmi non mi concedono il mutuo per comprarmi la casa. Da due anni cerco una residenza stabile a Carloforte a prezzi in linea con i miei guadagni. Morale? Viviamo ancora con i miei”.
Guido Lussu