Giovedì 10 luglio assemblea sull’emergenza cinghiali

Popolazione e autorità a confronto. La petizione ha raccolto 1861 firme
Dopo la raccolta firme che ha totalizzato 1.861 adesioni (di cui 685 residenti a Carloforte), il Comitato spontaneo “No cinghiali sull’isola di San Pietro” ha promosso un’assemblea popolare per affrontare insieme alle istituzioni l’emergenza legata alla presenza dei cinghiali. L’evento, inizialmente previsto per sabato, è stato rinviato a giovedì10 luglio alle ore 19, presso l’Exme, per favorire la partecipazione del Sindaco e garantire un confronto più ampio.
Di seguito, l’intervista a uno dei promotori del comitato, Salvatore Volpe, che spiega genesi, obiettivi e spirito dell’iniziativa.
Come nasce il comitato e quali sono le sue finalità?
“E’ nato in modo spontaneo, da un gruppo molto ristretto di persone, ma con un obiettivo chiaro: mobilitare la società civile rispetto a un problema gravissimo, ovvero la presenza illegale dei cinghiali sull’isola e la loro crescente diffusione. Volevamo affiancare le azioni dell’amministrazione comunale, dando però voce diretta ai cittadini. Non restare inerti, né limitarci agli sfoghi sui social, che pure hanno un loro valore. L’assemblea è un passaggio fondamentale. Dopo la raccolta firme, sentivamo il bisogno di un momento di confronto diretto tra cittadini e istituzioni. Per questo abbiamo promosso un incontro aperto a tutti, invitando il Comune, la Provincia e il Corpo Forestale. Durante l’assemblea consegneremo ufficialmente la petizione e chiederemo risposte concrete: vogliamo sapere a che punto è il piano di eradicazione annunciato dalla Provincia, quando sarà operativo, con quali tempi e modalità. È importante che i cittadini abbiano informazioni chiare e che possano far sentire la propria voce in modo costruttivo.”
Come è stata accolta la petizione dalla popolazione?
“Ha ricevuto grande attenzione e partecipazione. Abbiamo raccolto 1.861 firme, di cui 685 da residenti a Carloforte . Il numero delle firme carlofortine non deve trarre in inganno: dietro quelle adesioni c’è un sentimento diffuso e profondo. Le tempistiche e gli impegni personali di chi ha gestito i banchetti non ci hanno permesso una raccolta capillare, ma sappiamo con certezza che la comunità è con noi. Inoltre, tanti non residenti hanno firmato perché hanno una casa sull’isola, oppure perché conoscono la situazione e vogliono esprimere solidarietà”.
Ci sono stati episodi emblematici durante la raccolta?
“Sì, ne ricordo uno in particolare. Un signore di Carloforte, quasi in lacrime, ci ha raccontato che è stato costretto ad abbandonare la vigna ricevuta in eredità dal padre, per la quale aveva un affetto profondo. I cinghiali gliel’hanno devastata. E non è un caso isolato. Molti ci hanno riferito situazioni simili: orti distrutti, reti divelte, animali domestici spaventati. L’impatto non è solo ambientale, ma anche psicologico e sociale, perché colpisce uno stile di vita legato alla terra e alla cura dei propri spazi.”
Qualcuno ha interpretato la vostra iniziativa come una critica all’operato del Comune. Cosa rispondete?
“Noi non siamo contro il Comune, al contrario: ci muoviamo per rafforzarne l’azione nei confronti di quegli enti che, per legge, hanno la competenza concreta a intervenire, come la Provincia. È vero che negli ultimi tre anni il fenomeno si è aggravato, e che forse un’azione più tempestiva avrebbe contenuto la diffusione dei cinghiali. Ma ora non serve alimentare polemiche: serve unità, determinazione e controllo. Per questo manteniamo un contatto costante e proficuo con il Comune, ed è nostra intenzione proseguire così.”
Qual è, oggi, il vostro obiettivo?
“Eradicare i cinghiali dall’isola. Non è facile, non sarà immediato e probabilmente comporterà costi importanti. Ma bisogna partire. L’isola ha un ecosistema fragile, molto antropizzato, e non può sopportare la presenza di questi animali. Chi li ha introdotti ha commesso un atto di egoismo enorme, arrecando un danno irreparabile. Il nostro compito ora è restare vigili, presenti, uniti. Noi del comitato ci saremo, con tutte le nostre forze, finché non vedremo risultati concreti.”
Accanto all’impatto su colture e habitat, cresce la preoccupazione per la sicurezza stradale. Sempre più cittadini segnalano situazioni di pericolo causate dall’attraversamento improvviso di cinghiali, soprattutto nelle ore serali e notturne.
Un recente post, pubblicato su più gruppi Facebook dedicati a Carloforte dichiara: Adesso, ore 0.15, tornando a casa in motorino in località Paradiso, poco dopo aver girato al Masso dalla statale, un cinghiale ci ha attraversato la strada… Molto spavento!”
Uno dei commenti rincara: “Accaduto anche a noi due volte, strada per Capo Sandalo… finché va bene. Grazie agli scienziati del pallino…”
Segnali chiari di un’emergenza che ormai coinvolge ogni sfera della quotidianità e che richiede una risposta urgente e coordinata (Leggi anche nostro articolo Cinghiali: lo strano caso dell’isola di San Pietro ).
Antonello Rivano