Un nuovo rifugio per i cani dell’isola

Un nuovo rifugio per i cani dell’isola

Intervista al Sindaco Stefano Rombi sul randagismo a Carloforte

E’ già operativo, anche se non è ancora stato inaugurato, il nuovo rifugio per cani gestito dall’associazione Acua. Sorge vicino a Spalmatore, in località Gasparro, su terreno concesso in comodato d’uso gratuito dal Comune. “Si prevede di ospitare al massimo 29 cani, in base agli equilibri, alle compatibilità ed emergenze”, dice la presidente, Lella Leone. Un piccolo passo avanti verso la riduzione del randagismo sull’isola. Ne abbiamo parlato con il Sindaco, Stefano Rombi.

-Lei, in quanto massima autorità sanitaria locale, si è trovato sul tavolo un problema cresciuto sempre più negli ultimi anni fino ad arrivare a circa 50 cani vaganti, dei quali la metà randagi, divisi in due tipologie: una più aggressiva, frutto di incroci tra esemplari da caccia abbandonati, spinoni e pitbull lasciati alla macchia; l’altra composta da branchi di “volpette tabarchine”, più piccole e docili, ma pur sempre pericolose per gli animali domestici e perché di intralcio al traffico. Un problema che ha provocato stragi di gatti, polli, attacchi ai ciclisti o ai pedoni, uccisioni di cagnolini. Sono state raccolte oltre 200 firme per portare via almeno i cani randagi aggressivi dall’isola. Il precedente Sindaco ha abbozzato delle ipotesi, ma pare non abbia stretto rapporti di collaborazione con i veterinari e i canili dell’Asl. Intende cambiare rotta?

“Al momento la collaborazione con la Asl è circoscritta alle microchippature perché il servizio gratuito di sterilizzazione è bloccato da novembre 2018. Nonostante ciò, l’Associazione Acùa ha continuato con i propri mezzi, e in alcuni casi grazie a un bando regionale al quale è riuscita ad accedere, a sterilizzare cani padronali che rispondessero a determinati requisiti imposti dal bando in questione. Nei prossimi giorni avvieremo un percorso di contrasto al randagismo – le cui dimensioni non mi risultano essere quelle da lei descritte – avvalendoci di professionisti nel settore”.

-Quante sterilizzazioni sono state fatte finora?

“In tutto sono stati sterilizzati una quindicina di cani: 12 femmine e 3 maschi”

-In che cosa consiste la collaborazione con l’Acùa, in termini di deleghe, finanziamenti all’associazione, messa a disposizione di spazi pubblici come locali e terreni?

“Tra l’Acùa e il Comune si è stipulata una convenzione annuale, con un finanziamento che varia tra i 5 e 10 mila euro. L’Acùa garantisce un servizio fondamentale e svolge una funzione istituzionalmente affidata agli enti locali. Attualmente, oltre al terreno concesso in comodato d’uso per il rifugio, ha a disposizione una stanza presso l’edificio ex magistrali”.

-Le cronache sarde sono sempre più fitte di casi in cui le persone vengono aggredite da branchi di cani o da esemplari singoli, cosiddetti vaganti, che spesso hanno un padrone. L’Asl di Carbonia ha avviato un programma per le microchippature gratuite, ma l’anno scorso, nonostante gli appelli, solo 11 carlofortini hanno aderito. Sembra che ci sia una resistenza a prendersi la responsabilità di un animale da guardia, da compagnia o da caccia. In particolare di notte i cani di proprietà scappano, seguono i branchi dei randagi o vengono lasciati liberi. Quali sono i vostri obiettivi per risolvere i disagi che ne conseguono e in quale periodo di tempo volete raggiungerli?

“Il Comune di Carloforte ha stipulato una convenzione con il canile Shardana di Selargius, convenzionato con l’Asl, per catturare i cani randagi e accoglierli nel canile. Inoltre come ho già detto, stiamo per avvalerci della prestazione di professionisti del settore. Ci auguriamo che queste azioni, insieme all’attività dell’Acua, possano essere utili alla soluzione del problema”.

Susanna Lavazza