Sanità fai da te: corsi di primo soccorso per tutti i carlofortini, si inizierà dagli studenti. Intervista a Pinella Opisso
Dopo il tentato black out della guardia medica, come sopravvivere a un inverno senza infermieri sulle ambulanze ed elisoccorso notturno
Né pronto né soccorso, né guardia medica, né medici o infermieri per il 118. Poteva essere un Capodanno tragico sull’isola di San Pietro, se fosse stato solo per la Regione Sardegna e i rappresentanti dell’Asl. Dopo aver sospeso il servizio India (infermieri a bordo delle ambulanze), a fine ottobre, e non aver ancora attivato l’elisoccorso notturno, il colpo finale dell’Asl di Carbonia, alla vigilia di Natale, è stata la tentata chiusura anche della guardia medica nella notte di San Silvestro e in quella successiva. La causa? Mancanza di personale. Proprio mentre a Carloforte erano presenti turisti ed emigrati di ritorno, mentre si celebravano feste e sparavano botti. A porre rimedio ci hanno pensato i volontari della Croce Azzurra. Non solo. Un coro di ringraziamenti ha seguito la disponibilità dell’assessore alla salute, l’infermiera Pina Franca Opisso, e dei medici isolani a scongiurare il black out sanitario.
Lo si legge sul profilo fb del Comune il primo gennaio: “Si comunica che in data odierna la Guardia Medica è chiusa a partire dalle ore 10 e fino alle ore 14. In questa fascia oraria il servizio di Emergenza-Urgenza fornito dalla Croce Azzurra sarà coadiuvato dalla presenza dell’assessora e infermiera Pinella Opisso, così da limitare i disagi dell’utenza. Il Comune ringrazia i medici di guardia medica che, con grande spirito di sacrificio, hanno evitato la chiusura del presidio per fasce orarie assai più lunghe, così come prospettato dal comunicato della ASL del 23.12.22. Si prevedeva, infatti, di non poter coprire i seguenti turni: dalle 20 di sabato 31 dicembre alle 8 di domenica 1 gennaio; dalle 20 di domenica 1 gennaio alle 8 di lunedì 2 gennaio”
La comunità carolina è ancora forte, viva, ha persino risposto con cinque nuovi aspiranti volontari all’appello della Croce Azzurra. Ma per quanto tempo la popolazione potrà sopportare queste ingiustizie e questi disagi? Ne abbiamo parlato con Pinella Opisso. “Il sindaco e la sottoscritta, visto il problema urgente e imminente, ci siamo attivati fin da subito. Abbiamo inviato una lettera alla direzione Ats resa visibile sul portale web del comune chiedendo spiegazioni e una soluzione al problema.
Stiamo collaborando attivamente a tutte le riunioni aziendali dell ‘Ats con tutti gli altri sindaci del Sulcis per cercare delle soluzioni, che riguardano tutto il nostro territorio, il Sud Sardegna e in particolare la nostra isola.
In una video conferenza con i vertici dell’Areus abbiamo parlato del problema sia del servizio India che dell’elisoccorso anche notturno. Ci hanno risposto che per ora gli infermieri a bordo delle ambulanze saranno garantiti per i mesi a maggior flusso di utenze (quelli estivi ndr), mentre per i rimanenti mesi, vista la carenza del personale sanitario, ci avrebbero dato una risposta in seguito. Altro punto discusso è l’elisoccorso notturno, che per ora è all’attenzione della Regione Sardegna”. Vista la situazione attuale, la mancanza di livelli minimi di assistenza in emergenza se non affidati ai volontari, perché non pensate a corsi di primo soccorso per tutti gli abitanti?
“Mi piacerebbe iniziare dalle scuole e coinvolgere successivamente anche la popolazione” prosegue l’assessore Opisso “Mi sto già attivando con i vari istruttori, conto di avviarli entro l’anno”. Si potrebbe coinvolgere anche i medici di base?
“I medici di base stanno facendo del loro meglio assicurando l’assistenza anche a Calasetta. Inoltre, mi preme precisare che nei giorni scoperti di guardia medica nessuno di loro ha potuto garantire disponibilità”.
Susanna Lavazza