“Vivere l’isola di San Pietro” a Cagliari
Venerdì 9 febbraio nel capoluogo sardo si presenta il libro illustrato di Gabriella Olanda, che racchiude tante storie, tradizioni e poesie carlofortine
Verrà presentato domani a Cagliari il libro dell’insegnante e attivissima creativa Gabriella Olanda “Vivere l’isola di San Pietro. Le stagioni, le tradizioni, i racconti” che racchiude come un almanacco tante piccole e grandi storie, anche di animali. La presentazione è prevista per venerdì 9 alle 18 presso la Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2. Introduce e coordina Ida Gasperini, presidente della sezione di Cagliari FIDAPA BPW Italy, che dialogherà con l’autrice, insieme alla docente Rosella Capriata e alla cuoca e food blogger carlofortina Vannisa Biggio. Mentre le letture in tabarchino saranno a cura dell’ex assessore alla cultura e al turismo di Carloforte Aureliana Curcio. Il forte legame con l’isola ha spinto l’autrice a scrivere un piccolo ma intenso omaggio in cui non solo presenta luoghi a lei cari e storie delle tradizioni, ma ricorda anche i sapori della sua infanzia su questo “scoglio” (il padre era carlofortino). Lungo 111 pagine si alternano ai racconti, spesso divertenti, gli acquerelli dell’autrice a cui fanno da specchio le poesie di Lorenza Garbarino “I colori di ieri”, Margherita Crasto “Vaporetto bianco”, Aldo D’Arco Aste “Urla il maestrale”, Serena Pellerano “Dalla luna” e Carla Coreddu “Il mondo dentro a te”. E diverse altre, degli stessi autori. Le copie del libro si trovano già in vendita in tutte le cartolibrerie di Carloforte (15 euro, casa editrice Silvia Trois srl di Cagliari).
Vivere nella pace e tra le bellezze dell’isola di San Pietro è veramente un dono. Tutto questo salta immediatamente agli occhi dei visitatori che qualche volta guardano con una punta di invidia i residenti. Questa è una cosa normale e l’effetto ferie fa sembrare il tutto ancora più bello, fino a pensare che gli isolani passino il loro tempo su una spiaggia al sole o chiacchierando allegramente sul lungomare. Ma per chi vive qui c’è il grosso rischio di abituarsi a ciò che lo circonda fino al punto di guardare senza vedere le meraviglie dell’isola. La natura ha dipinto un quadro perfetto, ricco di sfumature e piccoli dettagli che possono sfuggire a uno sguardo distratto. Ma non si può e non si deve ignorare neanche quello che la mano dell’uomo ha saputo costruire con fatica in armonia con l’ambiente.
Questo libro è un invito a guardarci attorno con più attenzione. Nelle sue storie imbevute della poesia tipica degli isolani ci viene chiesto con delicatezza di ritagliare un po’ di tempo per rivedere la storia del paese e di quelle persone che con il sacrificio hanno creato il benessere di cui godiamo oggi.
Nel corso della lettura incontreremo molti ricordi di storie o usanze scomparse e quasi dimenticate di antiche sapienze coperte dalla polvere del tempo (vedi il tröggiu e l’ampio spazio dedicato alle erbe). E’ quasi normale ricordare con nostalgia ma non è detto che sia la cosa giusta. E’ sbagliato pensare al passato come a un mucchio di cose che ci sono state sottratte. Ricordiamoci invece con gratitudine delle esperienze vissute e cerchiamo di ricordare i profumi e le emozioni che abbiamo avuto la fortuna di provare. Il nostro passato è quello che ha creato il nostro presente. E’ quello che rende orgogliosa la gente di quest’isola. Finché noi ricordiamo nulla andrà perduto e quando si presenterà l’occasione, come nel caso dell’autrice, potremo farlo rivivere nella memoria dei lettori o degli ascoltatori. Certamente il libro ci guida alla scoperta di una popolazione e della sua storia, di un’isola con le sue erbe e animali particolari, ma leggendo tra le righe ci sentiremo spinti a fare un viaggio più intimo alla ricerca di grandi valori ancora da scoprire.
Walter Zappon