Gianni Era, un cognome un programma: l’era dei combustibili puliti

Gianni Era, un cognome un programma: l’era dei combustibili puliti
Gianni Era con la figlia Maria Giulia

Da Carloforte nel mondoCon questa rubrica Carloforte Magazine presenta interviste a personaggi che stanno diventando famosi oltremare perché si distinguono nei campi più diversi, a livello nazionale e/o internazionale

Dal 27 novembre lo scienziato carlofortino sarà al Summit di Phuket sullo sviluppo sostenibile con 9 premi Nobel e 500 esperti 

La conferenza sui cambiamenti climatici appena tenutasi in Egitto, in cui sono intervenuti 27 leader mondiali (COP27), si è conclusa con uno slogan: “cooperare o morire”. Lo ha detto il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, in riferimento alla precarietà ecologica del nostro pianeta, sempre più inquinato dagli esseri umani. Le previsioni degli scienziati ormai sono catastrofiche. Anche a Carloforte se ne parla. E protagonista è un carlofortino non ancora noto ai più, anche perché vive a Olbia, mentre au paize lo è la sorella, Rita Era. 

Dal 27 novembre al 1 dicembre Gianni Era porterà il progetto Emissioni zero per la salvaguardia del pianeta e delle future generazioni al congresso SIPS 2022 (Sustainable Industrial Processing Summit) che si terrà a Phuket, in Thailandia, curato dall’istituto di ricerca canadese Flogen. E lo scienziato carlofortino sarà tra i pochissimi italiani presenti al Summit, a cui interverranno 9 premi Nobel e circa 500 illustri ospiti (professori universitari e consulenti tecnologici). Non a caso il sottotitolo di SIPS 2022 è Sustainability Through Science and Technology. Lo scopo? Trovare un rimedio alla catastrofe umanitaria annunciata.

Foto di Luigi Garavaglia

Gianni Era fa parte del panel LAW (legislazione ambientale). Il suo intervento sarà articolato in tre parti: 

1) dati scientifici (facts & figures) sui cambiamenti climatici 

2) problemi che ostacolano l’adozione di un programma globale di sviluppo sostenibile 

3) l’esperienza del progetto Zero Pollution Fuel (ZPF). 

Di ritorno dal Summit, lo scienziato carlofortino si dedicherà alle conferenze di presentazione del suo progetto di ricerca e del suo libro sul Global Warming di prossima pubblicazione, forse nel 2023.

Classe 1953, ingegnere elettronico, ricercatore in Olivetti (l’azienda di Ivrea che ha prodotto il primo pc portatile al mondo, negli anni 65-70), poi nella multinazionale Marconi Italiana a Genova, è stato  responsabile della Direzione sistemi informatici di Alisarda (poi Meridiana). Ma Gianni Era è stato anche professore universitario a contratto in tre Università, quelle di Pisa, Cagliari e Sassari/Olbia, e imprenditore nel settore delle energie rinnovabili (fotovoltaico). 

Di recente concentra le sue ricerche su una risorsa energetica di nuova concezione: lo Zero Pollution Fuel (ZPF), da cui prende il nome non solo il progetto di base, ma anche l’associazione not-for-profit che annovera fra i soci ex direttori del CNR e di ENEA e professori delle Università romane di Tor Vergata e La Sapienza. Lo scopo? La produzione di un carburante a emissioni zero – ZPF  – basandosi finanziariamente soltanto sulle donazioni/crowdfunding (www.zeropollutionfuel.org). Il tutto in una logica etica e religiosa. “In questo momento ritengo che la Chiesa cattolica sia il portatore più convinto della necessità di operare subito – tutti insieme – per uno sviluppo economico sostenibile” dice Gianni.

Foto di Luigi Garavaglia

Gianni è quindi il ricercatore/inventore di un carburante a emissioni zero che potrebbe caratterizzare la nuova era, per portare l’inquinamento del nostro pianeta a livelli più accettabili. In nome omen, verrebbe da pensare. In uno scenario da “rivoluzione industriale” verso la de-carbonizzazione e l’abbandono dei motori termici, con adozione di motorizzazioni ibride, elettriche e con combustibili a bassa emissione di inquinanti, anche sintetici (ad esempio nel progetto Petronas-Mercedes).

“Lo ZPF è un gas derivante dal trattamento di acqua, anche dissalata. Un elemento più avanzato dell’idrogeno. L’intuizione mi è arrivata capitalizzando il know-how raggiunto da due aziende di cui sono socio: Geo Energy, che dispone di tecnologia avanzata nel settore della depurazione di fluidi (pulizia-riciclaggio di acque reflue) e Terni Research, all’avanguardia nel fotovoltaico” spiega lo scienziato carlofortino.  “Il progetto di ricerca ZPF in realtà è nato nel 2018, in risposta al bando europeo della linea di finanziamento UE FET (Future Emerging Technology)  Flagship, ovvero “Game Changer. Ma poi lo abbiamo ritirato dalla gara per problemi di riservatezza. Ora confido che con l’aiuto di tutti quelli che hanno coscienza del problema si possa passare alla fase esecutiva delle conferenze esplicative per la raccolta delle donazioni.”

Ormai in pensione, Gianni Era ha voluto inserire nel progetto la figlia Maria Giulia, anche con l’obiettivo di dare un contributo all’evoluzione “green” e quindi con il compito di portare a conclusione il progetto ZPF attraverso l’omonima associazione, di cui lei è tesoriera. Intanto i leader di Cop27 hanno discusso se mantenere gli obiettivi di Cop26 stabiliti a Glasgow (mantenere il riscaldamento globale a +1.5 gradi rispetto al periodo pre-industriale con tutti i mezzi possibili entro il 2025) oppure concedersi mezzo grado in più – come auspicano Francia, India e Cina – per questioni economico-finanziarie. Il rischio è di favorire cambiamenti climatici che ormai sono sotto gli occhi di tutti. 

Salvatore Obino e Susanna Lavazza