Questa sera il Carloforte Wine Tuna Experience
Ma la storica tonnara rischia di scomparire
“Saranno proprio i tonni i primi a subire i danni dell’impianto con 42 pale eoliche previsto sulla loro rotta, davanti a Carloforte e Portoscuso. Non solo per le onde sonore ed elettromagnetiche che queste torri offshore alte circa 250 metri emettono. Essendo flottanti, ancorate al fondale da un basamento con catene o cavi in acciaio, in certe condizioni meteomarine producono forti schiocchi che disorientano i pesci pelagici e il loro sistema di cattura delle prede”. A dichiararlo è l’avvocato Salvatore Obino, neo presidente del comitato “No speculazione energetica Carloforte” dopo aver analizzato le ricerche dell’Iccat (International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas). Alle quali ha contribuito uno dei massimi esperti nelle specie ittiche migratorie: il biologo marino Antonio di Natale, che ha lavorato in 65 Paesi e con diverse istituzioni, ora segretario generale alla Fondazione Acquario di Genova. Obino mostra anche altre ricerche nazionali e internazionali, di scienziati marini, zoologi, esperti che mettono in guardia sui danni all’habitat degli impianti offshore.
Eppure quello dell’Ichnusa Wind Power (proprietà Eni-Plenitude e Cassa depositi e prestiti , con una piccola quota della danese CIP) è solo uno degli 8 impianti offshore previsti attorno all’isola di San Pietro e dei 16 nel Sud Sardegna. Paesaggio, economia, navigazione, pesca, cultura, identità, ambiente, turismo sono a rischio.
Ma all’Ichnusa Wind Power nonostante siano state richieste integrazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale, nonostante la contrarietà delle amministrazioni locali e le tavole rotonde con Sindaci, tonnare, chiesa, comitati, giornalisti ecc., non si fermano. Continuano a trivellare il fondale del mare davanti alle nostre coste, le più ventose, e hanno un’agenda ben precisa, che prevede di concludere l’affare entro il 2028. Guadagno previsto, circa 100 milioni l’anno. Finanziati con incentivi, fondi PNRR e ricavi dalle utenze. Il sopralluogo ministeriale di settimana scorsa e l’assenza di una comunicazione istituzionale corretta o di una normativa certa lasciano pensare che ci sia fretta, dopo la richiesta di allaccio del 2020.
Il grido di allarme è partito proprio dalle tonnare PIAM di Carloforte, dalla famiglia Greco, dal centenario Salvatore, che si occupa di pesca tradizionale in questo specchio di mare dagli anni Sessanta. Tra poco tempo la tonnara potrebbe non esistere più.
Oggi si festeggia e si cerca di dimenticare un anno difficile con il Carloforte Wine Tuna Experience, giunto alla seconda edizione. Un grande evento enogastronomico che inizia alle 20 nella storica tonnara a La Punta e unisce divertimento e musica ai vini delle cantine del Sulcis. Protagonista sarà proprio quel tonno rosso che per secoli è venuto da queste parti ad accoppiarsi e ha regalato abbondanza a tutti.
Guido Lussu